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domenica 30 giugno 2013

Due pianeti che non dovrebbero esistere

Sono stati scoperti in questi giorni due pianeti orbitanti intorno ad una stella nell'ammasso aperto NGC 6811 situato nella nostra galassia nella costellazione del Cigno. La scoperta è stata fatta dalla sonda Kepler: la stessa che ha scoperto Kepler 22b, uno dei pianeti extrasolari più simili alla Terra.

La particolarità dei due pianeti Kepler 66 e Kepler 67b è quella di orbitare intorno ad una stella simile al Sole, ma in un ammasso ricco di stelle ravvicinate tra loro. Si trovano quindi a sopportare enormi forze gravitazionali.
Secondo gli scienziati semplicemente non dovrebbero esistere. Einstein direbbe che lo spazio-tempo intorno a loro è estremamente curvato in maniera tale da non aver dovuto permettere la loro formazione a partire dai grumi di gas e polveri nella nebulosa protoplanetaria.


L'ammasso NGC 6811 è distante da noi circa 3000 anniluce; ha una magnitudine apparente di 6,8 e un campo di 13 primi d'arco (circa metà della luna piena). E' per questo facilmente osservabile poco distante da Rukh (Delta Cygni) anche con piccoli strumenti amatoriali.


All'interno dell'ammasso sono frequenti fenomeni violenti e catastrofici come l'esplosione di supernovae.  







I due pianeti, poco più piccoli di Nettuno, sono stati scoperti grazie al fatto che il loro piano orbitale intorno alla stella dell'ammasso è allineato con il piano dell'osservatore terrestre. In questo modo si sono potute notare delle piccole eclissi grazie alle quali Kepler 66 e Kepler 67b si sono "mostrati" agli scienziati di diverse università americane e un'università tedesca in collaborazione con la NASA.


In questa rappresentazione artistica di Michael Bachofner  si può notare come le stelle dell'ammasso siano molto ravvicinate tra loro.

sabato 29 giugno 2013

Margherita Hack ci ha lasciato

La "Signora delle stelle" è morta la notte scorsa nell'ospedale di Cattinara dove era ricoverata da una settimana. Sarebbe dovuta essere oggi a Portogruaro per una conferenza. Aveva compiuto 91 anni lo scorso 12 giugno.




Prima donna a dirigere un osservatorio in Italia (quello di Trieste), la Hack era conosciuta per il suo forte carattere e per essere contraria a qualsiasi forma di fede religiosa. Famosa la risposta in un'intervista sulla scoperta della particella di Higgs alla domanda della relazione fra tale scoperta e il Creatore: "La particella è Dio" disse con fermezza. Divulgatrice scientifica di fama internazionale, era particolarmente interessata allo studio delle doppie e delle variabili. Proprio sulle variabili cefeidi scrisse la sua tesi di laurea nel 1945 aprendo nuovi confini alla scienza.


                                           

Non voglio però soffermarmi troppo sulla sua vita e sulle sue scoperte (come ad esempio la risoluzione del caso di Epsilon Aurigae), quanto alla sua grandezza come donna e come scienziata. Questo uno dei suoi tantissimi libri di divulgazione scientifica che ho letto da poco e grazie al quale mi sono avvicinato un po' di più all'astronomia (qui è presente la mia recensione). Posso dire di essermi "innamorato" in pochi giorni del suo modo di pensare, di scrivere, di divulgare la scienza, di vedere l'astronomia: "la più affascinante delle scienze, con l'unica colpa di essere finita sui libri di scuola".












Vogliamo ricordarla così, come una delle donne più intelligenti e limpide del panorama scientifico italiano. Grazie per tutto quello che hai fatto nella tua carriera! Da oggi avremo una stella in più da guardare in cielo, addio prof.!


giovedì 27 giugno 2013

Poche ore al lancio di IRIS

Mancano ormai poche ore al lancio di IRIS (Interface Region Imaging Spectrograph) dalla Vandenberg Air Force Base in California. Il satellite della NASA sarà infatti lanciato oggi 27/06/2013 alle ore 19:00 (04:30 del 28/06/2013 ora italiana).


Lo scopo della missione è quello di studiare nel dettaglio la zona di transizione della nostra stella, situata tra la superficie (5770 K) e la corona (che si estende per decine di milioni di chilometri nello spazio e in situazioni normali raggiunge i 2.000.000 K). Come si può notare la temperatura, che si abbassa dall'interno verso l'esterno, subisce un notevole incremento proprio nella parte più esterna dell'atmosfera solare. Ancora oggi non si conoscono appieno le cause di questo fenomeno.


Come si può vedere IRIS è dotato di un telescopio ad ultravioletti e di uno spettrografo che analizzeranno il Sole in modo continuo, per poi inviare i risultati ai supercomputer della NASA, dove saranno analizzati. I dati serviranno principalmente a comporre una mappa tridimensionale dell'atmosfera della nostra stella.


IRIS si aggiunge ai numerosi satelliti che studiano il Sole; è il primo di essi però a studiare la zona di transizione più esterna. Chissà che non riveli qualcosa di importante!

                
                   
 








                                              Il logo della missione.

mercoledì 26 giugno 2013

Tre pianeti nella zona abitabile di Gliese 667c

Sta facendo il giro del mondo la notizia della scoperta di tre pianeti che potrebbero ospitare la vita all'interno del sistema planetario di Gliese 667C. 

Ma vediamo qualcosa in più riguardo la stella. 

Gliese 667 è un sistema planetario multiplo situato a circa 23 anniluce dal Sistema Solare nella costellazione dello Scorpione, dove è difficilmente visibile ad occhio nudo, data la sua magnitudine di 5,89. Esso è formato da una coppia di stelle della sequenza principale (Gliese 667A e Gliese667B) aventi un periodo orbitale di 42 anni e da Gliese 667C appunto, una nana rossa che orbita ad una grande distanza dalla coppia centrale. (Ci sarebbe inoltre una quarta componente, che però non sembra essere legata gravitazionalmente alle altre.)

Torniamo alla "nostra" scoperta. 

Già tempo fa erano stati individuati tre pianeti orbitanti intorno alla nana rossa; negli ultimi giorni però un team internazionale di scienziati, che ha potuto disporre di alcuni tra i più importanti e potenti telescopi della Terra, ha svelato la presenza di altri tre pianeti. Questi però, a differenza degli altri, potrebbero ospitare la vita in quanto, trovandosi nella "zona abitabile" della stella, consentono la presenza di acqua in tutti e tre i suoi stati. I tre pianeti, tutti di dimensioni maggiori rispetto alla Terra, si trovano ad orbitare intorno alla nana rossa ad una distanza inferiore a quella di Mercurio dal nostro Sole. Questo è dovuto proprio al fatto che Gliese 667C ha massa e luminosità inferiori a quelli della nostra stella.

Non si è ancora in grado di stabilire se la vita su questi pianeti sia presente ma, come diceva Platone "L'astronomia costringe l'anima a guardare oltre e ci conduce da un mondo ad un altro". La ricerca continua...