ASTRORING

logo-astroring next info previous

Pagina facebook

Pagina facebook
CLICCA "MI PIACE" ALLA PAGINA FACEBOOK

Visualizzazioni totali

mercoledì 19 novembre 2014

Un mese a Cambridge, ora si ricomincia!

Scusate per la lunga assenza! Purtroppo non sono riuscito a pubblicare fino ad ora per una serie di impegni scolastici e non solo. 

Ho trascorso il mese di ottobre a Cambridge, in Inghilterra, per una vacanza-studio. La città è famosa per ospitare una delle più importanti università del mondo, fondata nel lontano 1208. Nel corso dei secoli Cambridge ha dunque ospitato alcune tra le menti più brillanti della storia, partendo da Sir. Isaac Newton, fino al matematico contemporaneo Stephen Hawking, passando per Charles Darwin e James Maxwell. A Cambridge si può inoltre dire che siano nati l'atomo, grazie agli studi lì compiuti da Bohr, Thomson e Rutherford, e la struttura a doppia-elica del DNA, grazie agli studi di Watson e Crick.




Focalizzando l'attenzione sull'astronomia, questi sono alcuni dei luoghi più interessanti e densi di storia che ho visitato:

L'albero da cui si dice sia caduta la mela che ispirò Newton a formulare la teoria di gravitazione universale. 
La leggenda narra che nel 1666 lo scienziato, che studiava presso il Trinity College di Cambrige, osservò cadere una mela dall'albero e, riflettendo sul moto di quest'ultima, iniziò a elaborare le leggi della gravitazione che ancora oggi sono alla base dell'astronomia.






Proprio nel centro della città, all'interno di alcuni locali dell'Università di Cambridge, sorge il Whipple Museum. 
All'interno ho potuto osservare gli strumenti realizzati e utilizzati dall'astronomo William Herschel, famoso scopritore di Urano, di alcune lune di Saturno e di numerosisime stelle doppie.








Quella a Cambridge è stata un'esperienza che mi ha aperto gli occhi sul campo di studio accademico e in particolare scientifico, oltre che sul lato umano. E, forse anche grazie ad essa, ora ho tantissime idee e progetti per la mia "carriera" da astrofilo. Due in particolare su tutte: una è davvero molto vicina alla realizzazione, l'altra spero inizi a prendere forma nelle prossime settimane. Per adesso non vi voglio svelare niente, a presto!


mercoledì 24 settembre 2014

Soluzioni cruciverba per l'estate

Siamo giunti in autunno e già da un po' sono ripresi scuola e lavoro. Passate bene le vacanze? Spero di si. 
Intanto vi do le soluzioni dei cruciverba astronomici postati sul blog durante l'estate.


ASTRO-CRUCIVERBA

Orizzontali
1) Perseidi
7) Armstrong
10) Ganimede
12) AnnoluCe
13) NewtoniAno
14) Circumpolari
17) Encelado
18) Orione
21) Magnitudine
24) Margherita
26) Copernico
27) DiciaSsette
30) Messier
32) Vega
33) SaturNo
34) AquIla

Verticali
1) Parmitano
2) ISON
3) Sagittario
4) GraNchio
5) Equatoriale
6) Regolite
8) Monteolimpo
9) Galileo
11) Tranquillitatis
15) Cometa
16) Azoto
19) HerSchel
20) PerielIo
22) Andromeda
25) Venere
28) Albireo
31) NASA

Soluzione: L' astronomo italiano che scoprì i principali satelliti di Saturno e la Grande Macchia Rossa su Giove è CASSINI.


CRUCIVERBA SENZA DEFINIZIONI
1) PErielio
2) Regolite
3) Curiosity
4) Encelado
5) MessieR
6) AnnolUce
7) Diciassette
8) Tranquillitatis
9) Venere
10) Margherita
11) Perseidi
12) Sagittario
13) Equatoriale
14) NASA
15) CircumpOlari
16) Asse
17o) Magnitudine
17v) MonteolimPo
18) Newtoniano
19) Vega
20) Cometa
21) Saturno
22) Orione
23) Messier
24) Azoto
25) Ganimede
26) Armstrong
27) Aquila
28) Andromeda
29) Granchio
30) Copernico
31) GAlileo
32) ISON

Soluzione: il satellite di cui si parla è Europa, uno dei satelliti medicei di Giove.


martedì 12 agosto 2014

Differenza tra astronomia e astrologia

Differenza tra astronomia e astrologia

Astronomia e astrologia: due mondi tanto distanti e contrari, che spesso, però, vengono confusi l'uno con l'altro. Conosciamo quindi meglio la netta differenza tra queste due discipline.



Astronomia
L'astronomia, dal greco àstron (stella) + nòmos
(legge), è la scienza che ha come oggetto di studio i corpi celesti che compongono l'universo e gli eventi ad essi correlati. 
Tale pratica, amatoriale o professionale, si basa sull'osservazione della volta celeste e degli astri al fine di determinarne caratteristiche fisiche e chimiche. La figura professionale dell'astronomo è dunque lo scienziato che si occupa di tali compiti.

Nella sua concezione amatoriale, l'astronomia, o meglio, l'astrofilia, consiste principalmente nell'osservazione (o anche fotografia) dei corpi celesti, senza però quasi mai arrivare ad intraprendere dei veri e propri studi scientifici. Ad emblema dell'astronomia e dell'osservazione amatoriale propongo proprio l'immagine di una recente esperienza sul Pollino compiuta insieme ad un gruppo di amici astrofili.





Astrologia
L'astrologia, dal greco àstron (stella) + lògos (discorso) è una pseudo-scienza: un insieme di credenze e tradizioni che ritiene che il moto degli astri (soprattutto quello dei pianeti) influenzi la vita individuale e collettiva dell'uomo.

Chi pratica l'astrologia è chiamato astrologo e la sua divinazione è l'oroscopo (in foto). Quest'ultimo è formato dalle dodici costellazioni dello zodiaco che, poste sul piano dell'eclittica, indicano le porzioni di cielo che il Sole (visto dalla Terra) attraversa  durante i dodici mesi dell'anno.




lunedì 4 agosto 2014

Enigmistica: cruciverba astronomico per l'estate

Costretto a casa dopo un piccolo infortunio subito giocando a calcetto in spiaggia, ho trovato il tempo per elaborare qualche passatempo estivo a tema astronomico da stampare completare.

Per il 50° post del blog, ho infatti pensato a qualcosa di diverso, qualcosa da poter condividere con tutti i lettori! Spero possa essere un'iniziativa di gradimento, che magari potrà avere anche un seguito in futuro, anche in altre occasioni. Vediamo insieme di cosa di stratta esattamente.



Astro-cruciverba

Il primo dei due giochi è un classico cruciverba realizzato grazie all'aiuto di un'applicazione online. Tutte le soluzioni riguardano il tema astronomico.


Una volta completato il cruciverba, nelle caselle evidenziate si potrà leggere il nome di uno dei più importanti astronomi italiani, scopritore di alcuni satelliti di Saturno e della Grande Macchia Rossa nell'atmosfera di Giove.










Cruciverba senza definizioni
Con le stesse soluzioni del primo cruciverba si compone il secondo gioco. Ovviamente con uno schema diverso, bisognerà inserirvi tutte le parole date in modo che si incastrino perfettamente le une con le altre. 

(NB: Per risolvere il gioco bisogna iniziare da quelle parole che sono uniche per numero di lettere, per poi procedere aiutandosi con le lettere in comune con le altre parole ottenute negli incroci) 


In questo caso, completando il gioco, nelle caselle evidenziate si potrà leggere il nome di un famoso satellite di un pianeta gassoso.







Ecco le soluzioni dei due giochi.


BUON DIVERTIMENTO E... BUONE VACANZE!

giovedì 31 luglio 2014

GIOVE e SATURNO a confronto

GIOVE e SATURNO a confronto

Questa mattina ho riordinato le decine di cartelle con riprese e frames planetari ottenuti quest'anno con la nuova strumentazione. Nei mesi invernali ho infatti iniziato da zero a praticare astrofotografia planetaria riuscendo ad ottenere risultati discreti soprattutto su Giove e Saturno.

Mi è venuto così in mente di mettere insieme, in un'unica immagine, le riprese migliori dei due giganti gassosi, lasciando invariate le proporzioni che essi hanno in natura.



Transito di Io su Giove con GMR   -   Saturno in opposizione
clicca per ingrandire


GIOVE

Giove  è il quinto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e il più grande di tutto il sistema planetario: la sua massa corrisponde a quasi 2,5 volte la somma di quelle di tutti gli altri pianeti del sistema.
Riguardo l'osservazione e la fotografia amatoriale, sono molto interessanti le
strutture del''atmosfera gioviana. La zona equatoriale, chiara, si trova in mezzo alle due bande equatoriali (settentrionale e meridionale) tendenti all'arancio; in posizione più esterna troviamo le chiare bande temperate settentrionale e meridionale ed infine le due regioni polari più scure. 
Molto suggestiva è poi la Grande Macchia Rossa: una tempesta, situata nella banda equatoriale meridionale, che gira vorticosamente fin da quando l'atmosfera gioviana venne osservata dettagliatamente per la rima volta, più di 300 anni fa. 
Altrettanto caratteristici, anche se più difficili da immortalare, sono i transiti dei satelliti sul gigante gassoso, di cui è facile osservare le ombre anche con piccoli strumenti.


SATURNO

Saturno è il sesto pianeta del Sistema solare in ordine di distanza dal Sole ed il secondo pianeta più massiccio dopo Giove. La sua caratteristica principale sono gli "anelli", formati da un sottile strato di detriti spaziali (soprattutto frammenti di asteroidi e comete) accumulatesi nel tempo.
Proprio gli anelli sono la maggiore "attrattiva" per chi vuole osservare o fotografare il pianeta. 
Non è poi difficile riuscire a scorgere in essi la "divisione di Cassini", una fascia più scura all'interno del sistema di anelli (in questa zona vi è una concentrazione minore del materiale che li compone). 
Così come Giove, anche Saturno presenta un'atmosfera solcata da bande chiare e scure, anche se meno appariscenti e quindi più difficili da osservare.



Ecco una piccola tabella riassuntiva con le caratteristiche principali dei due pianeti a confronto.







lunedì 7 luglio 2014

Uscita osservativa sul Pollino

Lo scorso 27 luglio sono stato con il gruppo astrofili "GRANDE CARRO", di cui faccio parte, a San Severino Lucano, nel Parco Nazionale del Pollino, in Basilicata, per osservare le meraviglie del cielo sellato come mai avevo fatto prima. 
Perché proprio il Pollino? Semplice, perché è uno tra i cieli più puliti d'Italia, lontano dalle grandi città e dall'inquinamento luminoso. 
L'inquinamento luminoso è il più grande nemico degli astrofili, soprattutto per coloro che osservano gli oggetti deboli del deep sky (ammassi, nebulose, galassie, ...) e sono davvero poche in Italia le "oasi" incontaminate dove poter apprezzare veramente queste meraviglie.

Con un programma osservativo con più di 30 oggetti (alcuni dei quali osservabili soltanto da lì con la mia strumentazione), giunti a San Severino, ci siamo diretti verso il luogo dell'osservazione, il campo sportivo del paese.
Una volta andato via il chiarore del tramonto, ci siamo trovati circondati da una miriade di lucciole che parevano quasi far festa come preludio alle meraviglie che avremmo visto dopo... alziamo gli occhi al cielo. Uno spettacolo indescrivibile! Un ad una comparivano migliaia di stelle mai viste dai cieli del Salento, e poi... eccola! Anche la Via Lattea si mostra ai nostri occhi come una evidente "nuvola" biancastra che si estende dal Cigno al Sagittario ("sede" centro galattico) con le varie diramazioni del gas scuro che la attraversano! 
Numerose sono state le bellissime visioni avute al telescopio, soprattutto di ammassi aperti e globulari (sorprendentemente definito M4, mai dimenticherò M13 osservato dal Dobson di due amici!)
Giusto per dare un'idea della limpidezza del cielo lucano, elenco alcuni oggetti del cielo notturno visibili ad occhio nudo!

- Ammasso di Tolomeo (Scorpione) - wikipedia

- Nube Stellare del Sagittario (Sagittario) - wikipedia

- Galassia di Andromeda (Andromeda) - wikipedia

- Doppio ammasso di Perseo (Perseo) - wikipedia

- Ammasso della Chioma (Chioma di Berenice) - wikipedia


Questa la bellissima visione che abbiamo avuto per tutta la notte sopra le nostre teste! La ripresa è stata effettuata con 45 secondi di esposizione dall'amico Angelo Perrone,  fotografo e astrofotografo della nostra associazione che ha accompagnato la nostra uscita con bellissime foto. (Si notano l'Ammasso di Tolomeo vicino al cercatore, l'Ammasso Stellare del Sagittario più in alto e M4 a destra, vicino Antares).

Spesso non ci rendiamo conto di quanta bellezza ci possa riservare un cielo limpido distante dall'illuminazione pubblica dei centri abitati. Un'esperienza bellissima che penso diventerà un appuntamento fisso della mia estate!

mercoledì 25 giugno 2014

La ISS: Stazione Spaziale Internazionale

La ISS: Stazione Spaziale Internazionale

La stazione
La Stazione Spaziale Internazionale (ISS sta per l'inglese International Space Station) è una stazione spaziale dedicata alla ricerca scientifica in orbita intorno alla Terra dal 1998. Essa orbita ad un'altitudine compresa tra i 280 e i 460 km (per confronto gli aerei non superano i 15 km e le aurore polari si sviluppano intorno ai 100 km). La stazione orbita ad una velocità di 28 000 km/h (quasi 8 chilometri al secondo) completando circa 16 orbite al giorno.
Essa è abitata continuativamente dal 2000 e attualmente ha un equipaggio di sei astronauti che vengono sostituiti, tre alla volta, dopo una permanenza a bordo di circa sei mesi. Durante questo periodo di tempo essi svolgono esperimenti scientifici di fisica, chimica, biologia, medicina e osservazioni astronomiche e meteorologiche al fine di porre le basi per l'esplorazione spaziale del futuro e la colonizzazione umana permanente di altri corpi celesti (primi su tutti la Luna e Marte).



Contributo italiano
La realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale è il più grande progetto mai portato a termine dalla collaborazione di tutte le agenzie spaziali mondiali. 
Quello che non ti aspetti, però, è sapere che più del 50 % del volume della stazione è stato costruito in Italia! Il nostro Paese, oltre ai contributi dati tramite l'ESA, è uno tra i primi per impegno nel progetto: il tricolore si trova sui tre moduli (Leonardo, Raffaello, Donatello) che, nell'era dello Space Shuttle, hanno portato la strumentazione a bordo della stazione; italiani sono anche due dei dieci moduli che compongono la stazione e la famosa cupola da cui gli astronauti hanno viste mozzafiato della Terra e dello spazio.
Un'altra curiosità: italiana è anche l'acqua che bevono gli astronauti a bordo.
Tutto questo impegno ci consente la prerogativa dell'utilizzo di molte strumentazioni per interessi scientifici solo e soltanto italiani (recentemente vi ha potuto lavorare Luca Parmitano, quinto astronauta italiano, e, dal prossimo novembre, anche Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio).



Osservazione da terra
A causa delle sue grandi dimensioni, la ISS è visibile anche da Terra e talvolta i sui veloci passaggi (qualche decina di secondi) raggiungono la luminosità di Venere o Giove. È facile infatti osservare i transiti della stazione sopra le nostre teste, anche due o tre per notte.





Per scoprire come osservare la Stazione Spaziale Internazionale ad occhio nudo, pubblicherò a breve un post con tutti gli aiuti che la tecnologia può offrirci oggigiorno.

lunedì 16 giugno 2014

Serata osservativa nel castello di Copertino


Ieri sera, domenica 15 giugno, si sono svolti nel castello di Copertino, la mia città, una mostra e uno spettacolo relativi ai 70 anni de "La Macennula", importante giornale satirico locale. Essendo stato mio padre l'organizzatore dell'evento, sono stato invitato, insieme ad un mio amico, a tenere, durante lo spettacolo, una serata osservativa nell'atrio del maniero angioino. Il cielo, seppur urbano, ci ha consentito discrete osservazioni.




Durante la giornata abbiamo allestito lo spazio a noi dedicato con un pannello su cui erano affisse alcune tra le nostre foto e disegni astronomici. 

La serata è iniziata un po' male, con le nuvole che non hanno lasciato tregua fino alle 22:00 circa. Più tardi però il cielo si è fatto osservare dal mio Maksutov 127 e dal Dobson 10" del mio amico. "Osservato speciale" della serata è stato ovviamente il "Signore degli Anelli" Saturno. Gli occhi sono stati poi puntati anche su Marte, sulle doppie dell'Orsa Maggiore. Alle 23:15 abbiamo poi potuto osservare il passaggio della Stazione Spaziale Internazionale con grande stupore da parte degli spettatori.


È stato davvero piacevole condividere questa passione con tutti i presenti e soprattutto vederli contenti e meravigliati alla vista dello spettacolo del cielo stellato.






martedì 10 giugno 2014

CONOSCERE, CAPIRE, ESPLORARE IL SISTEMA SOLARE - Daniele Gasparri

Titolo: Conoscere, Capire, Esplorare il Sistema Solare
Autore: Daniele Gasparri
Casa editrice: Amazon
Pubblicazione: 2012
Formato: cartaceo, ebook
Pagine: 397 in bianco e nero
Argomento: conoscenza e studio amatoriale dei corpi del sistema solare


"Il volume in lingua italiana più completo sul Sistema Solare"


L'autore Daniele Gasparri ci accompagna in uno straordinario viaggio alla scoperta del nostro sistema planetario con un linguaggio comprensibile e accessibile a tutti (cosa non di poco quando si parla di divulgazione scientifica!). Partendo dal Sole passando per pianeti rocciosi e gassosi, asteroidi e comete, fino ad esplorare i confini più esterni del sistema solare. Segue un'interessantissima sezione di "curiosità dei nostri vicini", una lettura più semplice ma altrettanto appassionante tra le differenti caratteristiche dei corpi celesti a noi più vicini. Il libro si conclude con una brillante digressione sul perchè viaggiare nello spazio: un piccolo manuale di sopravvivenza dell'astronomo amatoriale per difendersi dagli attacchi degli scettici!


La trattazione dei pianeti è divisa in tre sezioni: una descrizione generale della sue caratteristiche, l'osservazione e l'esplorazione. Molto interessante è in particolare la sezione "osservazione", nella quale l'autore ci spiega trucchi e segreti dell'astronomia amatoriale mediante i quali si possono evincere le caratteristiche stesse del corpo celeste in questione.
Un capitolo, in particolare, è dedicato al nostro satellite e all'epopea della sua esplorazione. L'intero libro ospita numerose immagini riprese dall'autore che coniugano perfettamente la divulgazione e lo studio delle caratteristiche dei corpi con l'osservazione astronomica amatoriale.


Un libro che unisce studio dei corpi, osservazione amatoriale e storia dell'esplorazione umana in un affascinante viaggio a spasso tra le meraviglie del sistema solare.


Acquista il libro in versione cartacea o Kindle su Amazon.

sabato 7 giugno 2014

Quanto siamo piccoli?


Cos'è quest'immagine?? E' l'Universo su larga scala, vale a dire la più ampia visione dell'Universo che ci è concessa grazie a modernissimi super-computer come il Columbia in dotazione alla NASA.




Ogni minuscolo puntino in questa immagine rappresenta un'intera galassia. Uno di questi punti rappresenta la nostra Via Lattea composta da circa 150 miliardi di stelle. Intorno ad una di queste stelle, in una zona esterna della galassia si sono formati, miliardi di anni fa 8 pianeti maggiore e 5 pianeti definiti "nani". Uno di questi pianeti maggiori ha avuto l'immensa fortuna di occupare una zona ne' troppo vicina ne' troppo lontana dal Sole, condizione che ha permesso lo sviluppo della vita, dell'evoluzione e... la nostra nascita! Questo breve discorso ci aiuta a capire quanto in realtà siamo infimi ma per renderlo più interessante faremo un esempio molto facile.

Ricordando quando immensi siano alcuni corpi rispetto al nostro Sole (vedi qui), immaginiamo di trovarci nel Sud Italia in particolare a Lecce e di posizionare una palla da basket del diametro di 25 cm in un angolo della strada. Questa palla ora rappresenterà il nostro Sole. Ora per rappresentare la nostra cara Terra ci basterà prendere un granello di sabbia e portarlo ad una distanza di 62 m circa dalla palla-sole. Posto che il "limite ultimo" conosciuto del nostro sistema solare è la nube di Oort come facciamo a rappresentarla? Ebbene per fornire un modello in scala abbastanza preciso del nostro sistema dobbiamo posizionarla... a Torino! 1250 Km distante dalla palla da basket. si perchè la nube di Oort nella realtà si trova tra le 20.000 e le 100.000 volte più distante del Sole!


Ma alla fine anche il nostro sistema solare non è poi granché.. se avessimo un modello in scala della nostra galassia del diametro di 130 Km (vale a dire la distanza tra Torino e Milano) il nostro sistema solare occuperebbe appena 2 mm, vale a dire una briciola del panino di un turista che visita piazza Duomo.
Anche solo questi pochi dati bastano a farci riflettere su quanto siamo piccoli e insignificanti nell'immensità perfetta del nostro universo.








mercoledì 4 giugno 2014

Due piccole grandi soddisfazioni per il blog

Di rientro da uno stage all'estero di due settimane senza la possibilità di accedere assiduamente al blog ho trovato due piccole sorprese.

La prima è il raggiungimento di 10.000 visualizzazioni in circa undici mesi (il primo post è stato scritto il 26 giugno di quasi un anno fa). Per queste va un grazie a tutti quelli che hanno seguito la pagina, con la speranza che abbiano trovato su di essa contenuti interessanti e di loro gradimento. 

L'altra è la pubblicazione sul blog Storie di ordinaria Blogmania di Raffaella Milione di una recensione di questa pagina, nella quale l'autrice pubblica una parte di una breve intervista inviatami via email. Ringrazio dunque anche l'autrice del blog per la disponibilità e la gentilezza e per le bellissime parole rivolte a questa pagina.


venerdì 18 aprile 2014

Anteprima PDF - "I satelliti nel sistema solare"

Come promesso sulla pagina Facebook, ecco un piccolo anteprima del lavoro sui satelliti nel sistema solare. Il PDF completo sarà disponibile tra qualche settimana, intanto ne pubblico un "assaggio".

Prima di tutto scrivo una mappa del lavoro con i paragrafi e gli argomenti trattati:


I SATELLITI NEL SISTEMA SOLARE
- Origine
- Distribuzione nel sistema solare
- Caratteristiche orbitali
- Osservazione
- Quasi satelliti
- Guida alla lettura

- SISTEMA SOLARE INTERNO
  - Mercurio
  - Venere
  - Terra (LUNA)
  - Marte (FOBOS, DEIMOS)

- SISTEMA SOLARE ESTERNO
  - Giove (Satelliti medicei: IO, EUROPA, CALLISTO, GANIMEDE; altri satelliti)
  - Saturno (PAN, MIMAS, ENCELADO, TETI, DIONE, REA, TITANO, IPERIONE, GIAPETO, ATLAS, PROMETEO, PANDORA)
  - Urano (MIRANDA, ARIEL, UMBRIEL, TITANIA, OBERON)
  - Nettuno (TRITONE, NEREIDE)

- ALTRI CORPI DEL SISTEMA SOLLARE
  - Pianeti nani: Plutone (CARONTE), Eris (DISNOMIA), Haumea (HI'IAKA, NAMAKA)
  - Satelliti asteroidali: Ida (DATTILO)

TABELLA RIASSUNTIVA CARATTERISTICHE DEI SATELLITI PRINCIPALI

È proprio la tabella l'anteprima di cui parlavo: è possibile visualizzarla e scaricarla in pdf da questo link. Questo PDF e i seguenti che verranno caricati sono disponibili nella nuova pagina del blog "PDF".

NB: blogger non consente di caricare direttamente file pdf. Per questo il link porta al sito "Box.com" che visualizza direttamente il contenuto; per scaricare il file basta cliccare il tasto "scarica" in alto a destra.

martedì 8 aprile 2014

Che differenza c';è tra meteora, meteroite e meteoroide?

Che differenza c';è tra meteora, meteroite e meteoroide? 

Meteora, meteorite e meteoroide sono 3 definizioni che molto spesso accostiamo ad un corpo soggetto al campo di gravitazione terrestre che è tanto più intenso quanto minore è la distanza.
Queste tre definizioni possono essere attribuite allo stesso oggetto in 3 fasi differenti. Andando quindi ad analizzare un corpo attratto dalla gravità terrestre (che non sia ovviamente la Luna) possiamo descriverne 3 "momenti" corrispondenti a 3 "stati":


1) METEOROIDE : è semplicemente un frammento roccioso qualsiasi di dimensioni ridotte che vanno da quelle di un granello di sabbia fino a quelle di un sasso. Possiamo quindi dire che il nostro oggetto è nella "prima fase".
 









2) METEORA: una volta entrato nell'atmosfera terrestre, il corpo si trova davanti la forza d'attrito che provocano i gas che incontra. Questa forza è talmente alta che i gas vengono "ionizzati" perdono cioè un elettrone; ma data la presenza di elettroni liberi, questi vengono subito attratti dalla carica positiva e tendono ad unirsi. Questo processo disperde energia sotto forma di una scia luminosa che noi chiamiamo meteora. Questa è la seconda fase del nostro oggetto ed in alcuni casi anche l'ultima.


3) METEORITE : è ciò che rimane, se rimane, quando l'oggetto tocca il suolo. Durante l'attraversamento della atmosfera, infatti, l'oggetto attratto dalla gravità terrestre, tende a sgretolarsi in funzione delle forze di attrito che agendo su un oggetto che viaggia a velocità molto elevate non sono certo trascurabili. Molto spesso questa fase non viene raggiunta perchè l'oggetto è in genere così piccolo che non riesce ad arrivare alla collisione con il suolo terrestre.




sabato 5 aprile 2014

Le stagioni e la materia oscura

La materia oscura è una particolare forma di materia formata da particelle molto strane dette WIMP (Weakly Interacting Massive Particle, ovvero particelle massicce debolmente interagenti). Questa loro tendenza a non interagire con altre particelle le rende molto misteriose.
Possiamo presumere con buona probabilità che in questo preciso momento un numero esageratamente grande di queste particelle stia attraversando voi, i vostri atomi, quelli del vostro computer senza lasciare alcuna traccia. La materia oscura da quello che sappiamo è però organizzata nello spazio in "nubi", se così possiamo definirle, ed in maniera assolutamente disordinata.

 Le stagioni cambiano, anche per la materia oscura
 La materia oscura fotografata dal telescopio spaziale Hubble


Cosa c'entra tutto questo con le stagioni? semplice. Queste particelle creano nello spazio una sorta di "vento" che investe il nostro sistema solare e di conseguenza la nostra Terra, in diversi periodi dell'anno. Si presume infatti, su base teorica, che durante l'inverno questo flusso sia meno intenso in funzione del fatto che la nostra Terra si muove nella stessa direzione delle particelle. Durante il periodo estivo, invece, viaggiando le due entità in versi opposti l'una all'altra il flusso di particelle sarebbe maggiore. Come abbiamo già detto però queste particelle, a causa della loro stessa natura, sono molto difficili da studiare perciò sta prendendo piede ultimamente una teoria secondo la quale il campo gravitazionale del sole influirebbe in maniera determinante sul percorso delle WIMP andando a collocare il picco massimo di collisioni nei primi giorni di Marzo.


N.B.: se vi trovate a Sud dell'equatore basta invertire le stagioni.

sabato 29 marzo 2014

Astrofotografia con cellulare: Sole e Luna con lo smartphone


Chi ha detto che per poter fare astrofotografia servono attrezzature costose che non sono alla portata di tutti?
Guardati in tasca... si, proprio così! Probabilmente quasi tutti noi abbiamo un cellulare, ma spesso presi da Instagram e Whatsapp non ci rendiamo conto che la semplice fotocamera dello smartphone è proprio quello che fa al caso nostro per poter fare un po' di astroriprese solari e lunari, anche con un piccolo telescopio! 


Ma quindi, come fare esattamente?
Le immagini in questa pagina sono state scattate con un Samsung Galaxy Ace (fotocamera da 5 megapixel). 
Prima di poter passare a scattare qualche foto, dobbiamo regolare qualche impostazione della fotocamera. Innanzitutto dobbiamo togliere il flash, dato che la luce rifletterebbe sulle lenti; inoltre occorre impostare su "automatico" il bilanciamento del bianco, il contrasto e (molto importante) l'ISO e la messa a fuoco. In pratica, bisogna solo spuntare qualche tick, il resto lo fa il vostro cellulare! Basterà quindi appoggiare la fotocamera all'oculare con la mano ben salda e... CLICK!



Quali sono i risultati?
I risultati sono davvero incoraggianti e soddisfacenti! Ovviamente non si può pretendere di fare riprese planetarie e tanto meno deep, ma "solo" di astri grandi e luminosi come il Sole (con apposito filtro) e Luna. 
L'immagine in alto è la mia prima prova con questa tecnica, utilizzata anche per fare una Pop Art astronomica: una ripresa della nostra stella con qualche macchia solare (le macchie in alto a destra sono frutto di ottiche non troppo pulite, difficili da notare la mattina durante le riprese solari). 
Risultati migliori ho ottenuto, quasi per caso il 16 marzo scorso, quando, in attesa del doppio transito di Io e Ganimede su Giove, decisi di puntare la Luna piena e di fare qualche scatto. Ecco il risultato! (cliccare sull'immagine per ingrandire) Magari non si può ingrandire molto, ma nell'insieme è già bella così; è ovvio infatti che anche qualche megapixel in più fa la differenza. 


Qualche idea originale
Con queste riprese si può già iniziare a pensare a qualche realizzazione originale:
- Sole: sommare riprese fatte a poche ore di distanza nell'arco della giornata per mostrare il moto della stella e l'evoluzione delle macchie solari
- Luna: Sommare (in un collage o in un file gif) più riprese fatte a distanza di qualche notte per evidenziare l'intero ciclo delle fasi.


Spero di poter mettere in pratica presto qualcuna di queste idee, questi sono solo i primi risultati!





giovedì 13 marzo 2014

Tipi di galassie

Tipi di galassie

Una galassia è un grande insieme di stelle, sistemi, ammassi e associazioni stellari, gas e polveri legati insieme dalla forza di gravità. Le galassie sono oggetti di vastissime dimensioni e possono arrivare a contenere anche mille miliardi di stelle, tutte orbitanti intorno ad un comune centro di massa (molto spesso un buco nero). I “mattoni” che compongono le galassie sono gli ammassi globulari di stelle, mentre le galassie stesse si possono riunire in superammassi galattici, sotto l’azione della forza di gravità. 

[Proprio la copertina di questo blog ha come protagonista la Galassia di Andromeda, la galassia spirale più vicina alla nostra e la più facile da osservare anche con strumenti amatoriali; in basso, invece, un'altra galassia  spirale, M83]




Nell'universo esistono diversi tipi di galassie, classificate mediante la Sequenza di Hubble. Essa consiste di un diagramma a Diapason, che raggruppa le galassie in tre categorie in tre categorie:



·     Ellittiche: hanno una quantità molto bassa di materia interstellare e sono dunque composte da stelle molto vecchie orbitanti con orbite caotiche intorno al centro di massa. Per questo motivo possono essere considerate come degli enormi ammassi globulari. Un tipo di galassie ellittiche, le ellittiche giganti, sono probabilmente causate da interiezioni tra più galassie e si trovano spesso al centro di superammassi galattici essendone i componenti più massicci. Le galassie ellittiche sono indicate con la lettera E sono classificate in base alla loro ellitticità da E0 a E7.

·     Spirali: consistono in un disco di stelle e materia interstellare rotante intorno ad un centro di massa. Tali corpi si avvolgono intorno ad esso formando diversi bracci, più o meno distinti. Sono galassie spirali la Via Lattea e la Galassia di Andromeda. Le galassie spirali sono indicate con la lettera S sono classificate con a, b, c in base al bulge (rigonfiamento) centrale e alla nitidezza dei bracci.
Le galassie spirali posso anche presentare una barra centrale che attraversa il nucleo, da cui si sviluppano i bracci a spirale. In questo caso le galassie  sono dette spirali barrate e sono indicate con le lettere SB a, b, c.

·     Peculiari: ne esistono principalmente tre tipi: quelle ad anello (formate da un nucleo e da un anello di stelle e materia che gli orbitano intorno), lenticolare (hanno caratteristiche sia delle spirali che delle ellittiche, come la presenza di bracci poco accennati con un alone galattico intorno), irregolari (non presentano alcuna caratteristica al loro interno, come le Nubi di Magellano).
                                                                     


La Galassia Sombrero (M104), una delle più belle osservabili, è una galassia peculiare ad anello.





martedì 11 marzo 2014

Formazione del sistema solare

Formazione del sistema solare

Dopo aver capito cosa sia davvero il nostro sistema solare, ora occupiamoci invece della sua formazione.


La teoria più accreditata riguardo la nascita del sistema solare è quella nebulare, secondo cui il Sole e i pianeti si siano formati da una nebulosa di gas interstellari in contrazione gravitazionale, circa 4,6 miliardi di anni fa. (Questa ipotesi si basa sul fatto che i pianeti orbitano tutti nello stesso verso intorno al Sole e che le orbite si trovano approssimativamente tutte sullo stesso piano).


Ecco dunque le fasi della formazione:

1) Circa 5 miliardi di anni fa – All’interno della nube si crea una parte più densa e di conseguenza la nube incomincia a contrarsi sotto la spinta della forza gravitazionale.
(Probabilmente ciò che creò tale situazione di instabilità fu un enorme onda d’urto provocata dall’esplosione di una supernova; essa rilasciò inoltre elementi pesanti formatisi nell’ultima fase di vita della stella morente, che si andarono a sommare alle polveri interstellari già presenti nella nebulosa.)

2a) In pochi milioni di anni – La densità della zona centrale aumenta fino a formare il proto-Sole.

2b) La nebulosa si appiattisce sotto l’azione della crescente forza gravitazionale e della forza centrifuga.

3)  Ne consegue la formazione dei planetesimi: piccole aggregazioni di materia che, scontrandosi lungo le orbite, danno vita ai proto-pianeti.

4) Nelle fasi finali di formazione del sole un forte vento solare spinge verso l’esterno gli elementi leggeri (idrogeno, elio) lasciando nelle zone interne quelli pesanti (metalli, silicati). 
(I pochi elementi pesanti all'interno andarono a formare i piccoli pianeti rocciosi; gli abbondanti elementi pesanti spinti verso l'esterno formarono i giganti gassosi.)

5) Solo ora i proto-pianeti liberano la loro orbita da altri corpi minori, diventando i pianeti così come li conosciamo oggi.


giovedì 6 marzo 2014

La fine dell'universo: come e quando


Sono sempre più rare le persone che credono che un bel giorno 4 cavalieri in sella ai loro destrieri infernali verranno qui a metter fine al mondo. Resta comunque lecito chiedersi: cosa ne sarà dell'Universo?

Fino agli inizi dello scorso secolo (tralasciando le fonti bibliche) si credeva in un Universo "stazionario" che non cambiava cioè nel tempo. Il primo al quale venne la brillante intuizione di un Universo in espansione fu un certo Fridman. Nel suo modello di universo tutte le galassie erano in continuo allontanamento l'una dall'altra, indipendentemente dal punto di vista dell'osservatore. Per capire meglio possiamo immagine un palloncino con sopra disegnati dei puntini. Gonfiando il palloncino notiamo come a causa dell'espansione della gomma i puntini si allontanino l'uno dall'altro senza un centro di espansione. Inoltre si nota come i puntini più distanziati si allontanano più velocemente. Questo è più o meno quanto succede nell'universo.


Quando gonfiamo un palloncino ci accorgiamo subito che c'è una forza (l'elasticità della gomma) che si oppone al nostro gonfiare. Si dunque pensare che anche all'interno dell'universo ci sia una forza che si oppone alla sua espansione: ebbene si, questa forza si chiama forza di gravità ed è la stessa forza che ora vi sta tenendo seduti sulla sedia. A confermare tutto ciò ci pensa il fenomeno del cosiddetto "red shift" (spostamento verso il rosso), che ci mostra come le galassie siano in allontanamento de noi. 

A questo punto dal modello di Fridman possiamo evincere due principali tipi di universo e quindi tre possibili destini dello stesso :


1) l'universo continuerà ad espandersi in maniera uniforme senza accelerazioni o decelerazioni. (fig.1)


2) nel secondo caso, invece, la forza di gravità non riuscirà mai a contrastare la forza di espansione ma soltanto a limitarla. In questo caso l'universo si espanderà fino a quando non diventerà troppo freddo e raggiungerà lo zero assoluto oppure fino a quando materia ed energia stessa si dissolveranno (come quando gonfiato troppo il palloncino questo vi scoppia in mano). Questo tipo di universo è detto "universo aperto". (fig.2)

3) secondo la terza ipotesi, ad un certo punto la forza di gravità prenderà il sopravvento riuscendo a contrastare una forza di espansione troppo lenta per quindi ridurre di nuovo l'universo intero ad un singolo punto e creando un nuovo big bang detto però "big crunch" (immagine questo scenario come quando vi stancate di soffiare e il palloncino torna al suo stato iniziale). Questo tipo di universo è detto "universo chiuso". (fig.3)


Tutto questo però non ci sfiora neppure. mentre all'universo restano infatti, nella peggiore delle ipotesi, 28 miliardi di anni da vivere, alla nostra stella invece ne rimangono "solo" 5 miliardi, ma probabilmente l'umanità si sarà già estinta molto tempo prima.